Joe Bastianich mette all’asta i suoi migliori vini: ricavo stimato intorno ai 4,5 milioni
Joe Bastianich è un imprenditore di origini italiane proprietario di ben 25 ristoranti a New York. Joe lavora nell’ambito della ristorazione da tantissimo tempo ma deve la crescita esponenziale della sua fama al programma Masterchef. Ad oggi, può essere considerato anche un personaggio pubblico e televisivo oltre che uno degli imprenditori più ricchi nell’ambito della ristorazione.
Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere la sua scelta di mettere all’asta i vini più prestigiosi della sua milionaria collezione. Il settore della ristorazione, infatti, è stato fortemente colpito dall’emergenza provocata dal nuovo coronavirus. A ciò bisogna aggiungere che lo stato di New York è stata una delle zone maggiormente danneggiate a livello globale, il risultato è che i 25 ristoranti di Joe Bastianich sono praticamente fermi da diversi mesi e ciò ha provocato un enorme danno alle sue finanze. Per risollevarsi da questa situazione difficile e scomoda, Joe Bastianich ha deciso di mettere all’asta le bottiglie di vino più pregiate della sua collezione. L’asta ha avuto luogo sul finire del luglio scorso e gli esperti hanno calcolato un ricavato di circa 4,5 milioni, una cifra astronomica. Lo stesso imprenditore aveva annunciato e motivato la sua scelta ad inizio luglio dicendo:
“Bottiglie che parlano di me, della mia storia, della mia anima dedicata al vino. Il momento è arrivato, sono felice di poter condividere con il mondo questi vini, e soprattutto queste annate. Spero troveranno palati interessati che sappiano goderne appieno”.
Panoramica sui vini più costosi della storia
I dettagli dell’asta non sono ancora stati resi noti ma il ricavato stimato ha fatto molto discutere. Con ogni probabilità una o più delle bottiglie vendute all’asta è entrata nella top 10 dei vini più costosi della storia. Il record per la bottiglia di vino più costosa della storia spetta ad una bottiglia di 6 litri di Screaming Eagle Cabernet Sauvignon del 1992, acquistata nel 2000 nel corso di un’asta di beneficienza negli Stati Uniti per la cifra astronomica di quasi mezzo milione di dollari, più precisamente Chase Bailey ha speso ben 424.000 dollari per aggiudicarsi questo pezzo di storia.
Al secondo posto di questa interessante classifica vi è una bottiglia di Champagne Heidsieck & Co Monopole “Daimant Bleu” del 1907, acquistata nel 1998 per 224.000 dollari. Si tratta dello champagne più costoso della storia e ciò è dovuto non solo alla sua qualità ma anche al fatto che questa, ed altre bottiglie simili, siano state recuperate nel 1998 da una nave colpita da un sottomarino tedesco nel corso della seconda guerra mondiale e successivamente affondata. Completa il podio una bottiglia di 6 litri di Chateau Cheval Blanc del 1947 acquistata a Ginevra per 219.000 dollari.
Il vino come forma d’arte
Ai meno esperti ed appassionati al settore potrebbero sembrare delle cifre da capogiro. Si tratta senza dubbio di notevoli quantità di denaro ma il tutto dev’essere contestualizzato. Innanzitutto abbiamo a che fare con bottiglie dal valore storico, ognuna delle quali ha una storia dietro. I vini contenuti all’interno di esse sono vini estremamente pregiati ottenuti grazie alle qualità artistiche dei contadini e, più in generale, di tutti coloro che hanno lavorato alla coltivazione e alla produzione.
Il vino e i processi che precedono la sua degustazione possono essere considerati una vera e propria forma d’arte. Diversi artisti e storici nei decenni e nei secoli scorsi hanno sostenuto questa tesi ricevendo però pochi consensi. Ad oggi possiamo affermare che il vino è una forma d’arte con una certa sicurezza e, di conseguenza, chi ci lavora dietro può essere considerato un vero e proprio artista. Il concetto di arte è, innanzitutto, molto relativo ma nonostante ciò non ci sono grandi differenze tra l’operato di un artigiano, di un illustratore o di un produttore di vino, almeno a livello teorico. Tutte queste figure utilizzano degli “ingredienti” e delle “tecniche” allo scopo di produrre un qualcosa che suscita emozioni e piacere all’essere umano e per farlo hanno bisogno di creatività, istinto ed esperienza nel campo.
Accordini Igino: famiglia di artisti italiani del vino
In Italia abbiamo diversi artisti di questo tipo, riconosciuti a livello globale. Una delle cantine maggiormente apprezzate soprattutto per la qualità, la creatività e la tradizione dei suoi vini è la cantina Accordini Igino, situata nel cuore della Valpolicella, in Veneto, dall’omonimo Igino Accordini ed attualmente gestita dal figlio Guido Accordini. L’azienda Accordini Igino nasce nel lontanissimo 1821 e tra pochi mesi compirà ben 200 anni. Essendo nata e cresciuta in uno dei paesi con la migliore cultura enogastronomica, l’azienda ha sviluppato delle caratteristiche e dei prodotti dalla qualità unica a livello mondiale.
Un punto di svolta cruciale nella storia dell’azienda si ha quando, alla fine della guerra, Igino Accordini decide di ampliare i suoi possedimenti nella Valpolicella acquistando 3 ettari di terreno con lo scopo di produrre il Recioto della Valpolicella, vino che la sua famiglia produceva già da un secolo ma non a livello industriale.
L’attuale nome è stato dato all’azienda da Guido Accordini, figlio di Igino Accordini. Dopo essersi diplomato in Enologia ed aver acquisito una notevole esperienza tra le fila di Campari Srl, Guido Accordini decise di riprendere in mano il progetto del padre ed operò delle scelte che, giudicate a posteriori, si sono rivelate azzeccate. Ad oggi, infatti, Accordini Igino è una delle migliori cantine d’Italia e del mondo e vanta oltre 30 ettari di terreni. Le sue produzioni sono molto variegate e particolari tanto da essere apprezzate in tutto il mondo. Una buona porzione delle vendite dell’azienda viene infatti esportata verso gli Stati Uniti, la Cina e nei paesi limitrofi al nostro come Francia e Germania.
Di recente Guido Accordini ha lanciato la Accordini Igino Winery. Si tratta di una cantina molto caratteristica situata in Veneto all’interno della quale non solo potrete degustare i migliori vini prodotti dall’azienda, ma potrete accompagnarli con i migliori piatti caratteristici del Veneto preparati da un team di chef veneti esperti scelto proprio da Guido e da sua moglie Liliana. Ad ogni tipologia di vino corrisponde un particolare piatto in grado di esaltarne il sapore e di sposarsi perfettamente con le fragranze del vino.
Stando alle opinioni dei consumatori, dei sommelier, degli enologi e dei produttori il miglior vino prodotto dall’azienda Accordini Igino è il Passito del Veneto, un rosso molto dolce e perfettamente accoppiabile con i formaggi erborinati tipici della zona. Il Passito del Veneto è disponibile anche nella sua variante “Bianca”. Molto apprezzati sono inoltre il Corno Marani e l’Amarone Riserva, probabilmente il più apprezzato a livello internazionale insieme alla sua versione “originale” Amarone della Valpolicella. Potete consultare la classifica dei migliori vini della casa Accordini Igino a QUESTO LINK, considerando ovviamente che i gusti sono molto soggettivi e che il nostro consiglio è comunque quello di concedervi alle degustazioni proposte da Accordini Igino Winery in modo da poter assaggiare tutte queste tipologie di vino e stilare la vostra classifica personale.