L’Ecodesign consiste nel progettare e realizzare articoli di uso comune che, durante tutto il ciclo di vita, abbiano un basso impatto sull’ambiente.
La Direttiva Europea 2009/125/CE detta le regole fondamentali per la progettazione in chiave ecosostenibile dei prodotti del comparto energetico.
Dai prodotti che consumano energia elettrica, come le lampadine, a quelli che aiutano a risparmiare energia, come le tapparelle, tutti entrano nel mirino di questa direttiva sull’Ecodesign.
Il comparto energetico è ad oggi considerato uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento ambientale e, in particolare, della produzione di gas serra. Per questo, la commissione Europea ha scelto di concentrare l’attenzione proprio su questi prodotti.
Quando è stata emanata questa direttiva e cosa dice di preciso? Scopriamolo insieme.
Quando è entrata in vigore la Direttiva sull’Ecodesign
La regolamentazione dei prodotti che, per il proprio funzionamento, sfruttano l’energia elettrica era entrata in vigore già nel 2005, con la Direttiva 2005/32/CE.
I grandi cambiamenti climatici e la crescita esponenziale dei rischi per l’ambiente e l’uomo hanno spinto la Commissione Europea a estendere le regole a un’altra categoria di prodotti. Nello specifico, la Direttiva UE del 2009 ha incluso tra i prodotti sottoposti alla normativa anche quelli che, pur non utilizzando direttamente l’energia, consentono di diminuire i consumi.
Quali prodotti sono sottoposti alla normativa
Gli articoli la cui progettazione deve rispettare le linee guida indicate dalla direttiva sono dunque divisi in due gruppi.
Nel primo gruppo, inerente ai prodotti che utilizzano la corrente elettrica, vi sono ad esempio:
- lampadine
- televisori
- computer
- elettrodomestici.
Nel secondo gruppo, comprendente invece gli articoli che aiutano a risparmiare energia, sono compresi fra l’altro:
- rubinetti
- tapparelle e persiane
- porte
- materiali isolanti.
Perché l’energia elettrica inquina?
A questo punto è lecito chiedersi come fanno gli oggetti alimentati per mezzo dell’energia elettrica a inquinare.
Il fatto che non emettano gas di scarico o altre sostanze inquinanti potrebbe infatti trarre in inganno, facendo credere che si tratti di oggetti a basso impatto ambientale. Purtroppo non è così.
In Italia, solo una bassa percentuale di energia proviene da fonti rinnovabili. La maggior parte è invece prodotta per mezzo di combustibili fossili che, alimentando le centrali termoelettriche, forniscono energia a elettrodomestici, lampadari, computer e via dicendo.
Cosa prevede la Direttiva sull’Ecodesign
Conosciuta come EuP, acronimo di Energy Using Products, la Direttiva del 2009 nasce dall’idea che l’enorme impatto ambientale che il comparto energetico ha oggi sull’ambiente possa essere ridimensionato. Dal processo di produzione allo smaltimento, passando per la scelta dei materiali e l’utilizzo consapevole, tutto il ciclo di vita dei prodotti connessi all’energia può essere migliorato rispetto alle metodologie tradizionali.
Il miglioramento deve avvenire in direzione sostenibile ed ecologica, puntando alla riduzione dei gas serra emessi. Nell’allegato 1 della Direttiva sull’Ecodesign vengono consigliati alcuni metodi per raggiungere questo traguardo. Tra questi:
- l’impiego di materiali di riciclo;
- la possibilità di riutilizzare o riciclare l’oggetto;
- la realizzazione di articoli che possano essere riparati, da preferire a quelli usa e getta.
Per salvaguardare l’ambiente, viene anche consigliato di non utilizzare sostanze dannose o altamente inquinanti.